Museo/Monumento

CASTELLO SCALIGERO

Descrizione
Collocato sul crinale della collina sovrastante l’abitato di Illasi, il castello aveva il compito di contribuire, assieme al castello di Soave, al controllo dei percorsi di fondovalle. Se ne ha notizia certa dall’anno 971 d.C. Nel 1223 risulta in possesso della potente famiglia dei Montecchi. Nel 1243 fu occupato da Ezzelino da Romano, quest’ultimo indicato da una bolla di papa Nicolò. Nel 1269 il castello fu occupato da Pulcinella delle Carceri, in lotta con Mastino I della Scala, che lo adibì a proprio rifugio. L’anno successivo lo statuto detto Albertino registra l’atto di cessione del complesso da parte di Umberto della Tavola ad Alberto I della Scala assieme al castello di Soave e altre rocche. Dagli scaligeri il complesso ricevette nuovo vigore ed interventi di consolidamento vari. Seri danni gli furono però recati al ritorno delle truppe veneziane (giugno 1405), inviatevi per strappare il castello agli scaligeri. Il capitano delle truppe difensori, accortosi che gli Illasiani si dimostravano favorevoli alla riconsegna della rocca, appiccò il fuoco al maniero che ne riportò gravi ferite. Sotto il vessillo di S. Marco il castello andò via via perdendo importanza in campo militare, anche in conseguenza della politica di pace perseguita da Venezia. Nel 1509 questa decise di concederlo in feudo al valoroso condottiero Girolamo Pompei, detto “Malanchino”, la cui famiglia vantava da secoli diritti in quel di Illasi. Nel castello i Pompei tennero la loro residenza anche nel corso dei secoli XVII e XVIII; nel Settecento avvenne la sostituzione con la villa costruita al piede dello stesso colle. Dal punto di vista edilizio, il castello si articola secondo un modello di organizzazione distribuita (mastio, ovvero residenza castellana, affiancato dal cassero, dormitorio delle milizie) che sarebbe in seguito stato applicato anche in molteplici altre fortificazioni scaligere. In esso predominano le forme dell’impostazione originaria altomedioevale, particolarmente evidente nella cinta ad andamento pressoché ellittico, per circoscrivere la sottostante collina. Altro 32 metri, il mastio possiede una pianta quadrata di 10 metri di lato, con un alto zoccolo destinato a cisterne, magazzino e servizi vari. Il cassero, costruito a poco più di 15 metri di distanza dalla torre, presenta, come il mastio, un accesso elevato, su di uno zoccolo altro circa 8 metri, di base rettangolare (20x25 metri), con un’altezza di 26 metri, suddiviso su due piani. E’ coronato con merlature attorno ad un terrazzo sommitale, praticabile.

A cura Gruppo Podistico Corrillasi


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