Chiesa di S. Anna

La contrada di Giara ospita la Chiesa seicentesca di S. Anna con un dipinto del '300. Passò dai Cipolla ai Sommariva e poi ai notai di Verona. Divenne statale nel 1806, poi degli Anselmi, Lucchini e Banca Cattolica. Pietro Avrese la acquistò nel 1930

Descrizione

La contrada di Giara è quasi sicuramente uno dei più antichi insediamenti della popolazione locale dopo che questa iniziò a scendere dal villaggio fortificato che si collocava dove più tardi venne eretto il Castello di Illasi. Probabilmente, la contrada Giara coincide con quello che era definito "Arione", un misterioso antico toponimo che risulta da diversi documenti d’archivio storico.

Qui, a metà strada tra la contrada Giara di Sotto e di Sopra, si colloca un complesso di fabbricati dei quali fa parte l’oratorio di Sant’Anna.

La piccola chiesetta dedicata alla Natività della Madonna, custodisce all'interno un antico dipinto trecentesco che rivela un’interpretazione unica della Madonna: non la tradizionale immagine con il Bambino, ma piuttosto Sant’Anna che sorregge la piccola Maria.

La figura centrale, diversamente da quello che si è pensato per tanto tempo, non è quindi la Madonna con in braccio Gesù bambino, ma appunto S. Anna; accanto a lei ci sono il marito, San Gioachino, e una terza figura non ben identificata.

Nel 1650 la chiesa apparteneva a due sorelle, di cui ne furono costruttrici: Adamante e Ginepra Cipolla, conosciute al tempo anche come “le Seole” ("Cipolle" nel dialetto veronese).

Nel testamento che rilascia Adamante nel 1671, quando oramai la sorella Ginepra era già deceduta, scrive che lascia ai cugini Sommariva tutte le proprietà, quindi la chiesa, la villa e i campi, esclusa però la casetta di possesso che confinava alla chiesa di S.Stefano a Verona e che lascia alla governante Maddalena Tommasa.

Tuttavia, Adamante vincola l’eredità a degli obblighi che i Sommariva sono tenuti a rispettare per poter beneficiare dei beni.

Infatti, secondo il testamento, qualora questi obblighi non fossero rispettati o qualora terminasse la serie di eredi legittimi maschi, tutta l’eredità finirebbe nelle mani del Collegio dei notai di Verona. Inoltre, incarica l’Arciprete di Illasi e il Signor sacrista del Collegio dei signori notai, di verificare che ogni anno gli obblighi testamentari siano rispettati.

Il più singolare di questi obblighi fu quello del tenere sempre una lampada accesa davanti all’altare per la consolazione dell’anima sua: “Item obliga et espressamente aggrava l’herede suo infrascritto, et sostituti, che sempre, et in perpetuo, giorno, e notte debbano mantener lampada accesa avanti l’altare nella chiesa di S.Maria posta in Illasi in Contrà di Giara di ragione d’essa signora Testatrice e della quodam Signora Ginepra sua sorella” (Testamento, V-1-9, conservato nella parrocchia di Illasi).

Seppur Adamante lasci gran parte dei suoi averi ai Sommariva, nel testamento riserva qualcosa anche ad alcuni enti e a precise persone; ad esempio, secondo il volere di Adamante, l’erede del testamento dovrà donare in tanto in tanto un “stramasso” (= materasso, inteso come era quello di un tempo), due "linsoi" (= lenzuoli) e una coperta di quelle buone ai governatori dell’Ospitale di S. Rocco (link dell’Ospitale). Oltre a questo, e altri obblighi testamentari, l’erede dovrà donare una somma di denaro pari a 10 ducati a Bortola Vezari “al tempo del suo maritare o monacare” e un “panno morello” (= un abito scuro) alla madre di questa alla morte della stessa Adamante.

Dopo il 1744 le proprietà passano dai Sommariva al Collegio dei notai di Verona poiché nessuno mantenne più gli obblighi testamentari. Successivamente, nel 1806 la chiesetta diventa proprietà erariale (cioè dello stato), per poi essere acquistata nel 1849 dalla famiglia veneziana degli Anselmi della quale fece parte anche il noto pittore Giorgio Anselmi.

Attraverso un matrimonio tra una Anselmi e un Lucchini, la chiesa di Giara passa poi alla famiglia Lucchini. L’ultimo di questi, Luigi Lucchini, che fu tra l’altro un magistrato e politico durante il Regno d’Italia, nel 1921 vende tutto alla Banca Cattolica Veronese. Prima, nel 1920 la villa e la chiesa saranno affittate per un breve periodo all’istituto femminile Don Giacomelli.

Nel 1930 le proprietà vengono acquistate dall’avv. Pietro Avrese al quale si deve la commissione della costruzione delle finestre del lato destro della chiesetta. Invece il suocero, il pittore Carlo Donati, negli anni '40 ne affresca le pareti; suoi sono anche gli affreschi nella parrocchiale di Illasi. 

Sulla parete di sinistra si trova un curioso affresco nel quale vengono messi in scena i sette riti sacramentali, ambientando le scene all’interno di un villaggio immaginario. La pittura dallo stile elementare fa uso della tecnica del puntinismo, inoltre è evidente il richiamo allo stile liberty e al preziosismo di certe opere di Gustav Klimt.

Il lato finestrato della parete di destra invece è popolato da una schiera di angeli biondi con vesti colorate e drappeggiate intenti a sorreggere oggetti o mazzi di fiori. Ognuno tiene tra le mani una scritta che, spostandosi da sinistra verso destra, menziona episodi sequenziali della vita di Gesù; fatta eccezione per il primo e l’ultimo angelo che fanno riferimento a due momenti che vedono protagonista Maria: rispettivamente l’annunciazione e la sua incoronazione a Madre dei cieli. L’ultimo angelo è anche l’unico portante la corona sul capo, come omaggio alla Madonna. 

Un altro dettaglio sono i segni della crocifissione presenti solo sulle mani dell’angelo che racconta della morte di Gesù.

L’ultima erede degli Avrese è la signora Lina Maria Duska Avrese (1928-2014), nota per essere stata una grande conoscitrice della cultura russa, il cui funerale verrà celebrato proprio in questa chiesa.

Oggi invece, si prende cura del complesso l’attuale proprietario, il Dott. Piergiuseppe Zampieri.

Una nota particolare è che Gaspare Bertoni, fondatore degli Stimmatini, ha qui celebrato la sua prima messa (i suoi antenati erani originari della contrada). Ancora oggi, la chiesa fulcro di una sentita devozione popolare, ogni anno si rinvigorisce con una festa nella contrada il giorno della solennità di S. Anna (26 Luglio). 

Seppur normalmente non visitabile, da tradizione, nel mese di maggio, la chiesetta apre le porte per ospitare coloro che vogliono partecipare al rosario in occasione del mese dedicato  alla Madonna. Oltre ad essere un momento di preghiera, è una rara occasione per scoprire l'interno della chiesa e i suoi colorati affreschi.

Modalità di accesso

Seguendo l'orario di apertura

Indirizzo

Località Giara, Illasi

Ultimo aggiornamento: 22/07/2024, 11:40

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