Descrizione
LA TRANVIA CALDIERO-TREGNAGO
Nata come diramazione della Tranvia Verona-San Bonifacio, la linea Caldiero-Tregnago ha rappresentato il principale mezzo di trasporto tra Verona e la bassa Val d'Illasi dal 1883 e il 1956.
Con i suoi 11,30 chilometri di binario unico, la tranvia collegava il paese di Caldiero con Tregnago, passando per Colognola, Illasi e Cellore, snodandosi perlopiù su strade comunali, ad eccezione di brevi tratti su sede propria.
Il binario percorreva verso nord la valle tenendosi lungo il margine destro della strada provinciale fino a Illasi, e da qui sul margine sinistro fino al capolinea di Tregnago.
La costruzione e la gestione della tranvia furono affidate alla "Società Anonima dei tramways a vapore delle provincie di Verona e Vicenza" (TVV), con sede a Bruxelles.
La società , faceva parte di quelle aziende a capitale belga che nel finire dell’Ottocento investirono nella costruzione di tranvie urbane ed extraurbane in tutto il mondo; in particolare operò in Veneto fra il 1881 e il 1919.
Sotto la guida dell'ingegnere belga Leone Maryassael, la linea Caldiero-Tregnago venne aperta nell’aprile 1883 dopo diversi ritardi, come testimoniano alcune rimostranze che i sindaci della Val d’Illasi presentarono a livello provinciale.
All'indomani della prima guerra mondiale un periodo di pesanti scioperi colpì la TVV che si vide costretta a cedere all’autorità provinciale l'esercizio della propria rete tranviaria.
Nel periodo di amministrazione provvisoria la linea fu elettrificata e il 16 ottobre 1921, durante un grande evento di cui parlarono molti giornali, la tranvia entrò in funzione con trazione elettrica, aprendo la strada per lo sviluppo industriale, in particolare per l'attività del cementificio a Tregnago.
La gestione pubblica fu contrassegnata da un crescente passivo che portò, nel 1935, alla decisione di subconcedere all'industria privata l'esercizio dell'intera rete, che fu dunque affidato alla Società Anonima Esercizi Riuniti (SAER), già attiva nel settore.
Tuttavia, gli anni successivi videro un cambiamento nel panorama del trasporto pubblico. Già nel 1952 una legge prevedeva  finanziamenti al trasporto pubblico purché fossero eliminate numerose tratte ferrotranviarie allora considerate "rami secchi" e a seguite nel 1955, con il Decreto Ministeriale n. 3451, si decise di trasformare le tranvie extraurbane veronesi in filovie, segnando la fine dell'era della Tranvia Caldiero-Tregnago, soppressa l'anno successivo.
IL CASELLO DI DOMEGIANO
Nel 1921, con l'avvento della trazione elettrica, la Tranvia della Val d'Illasi ha inaugurato un nuovo capitolo nella sua storia. Il vecchio tram a carbone fu sostituito da un sistema moderno e per mettere in opera le nuove rotaie si utilizzò la nuova strada, costruita appositamente, che quasi come un rettilineo congiunge la località Cale (link Calle del Papa) con l’altra strada per Verona, cioè la Mormontea; ancora oggi è il bivio per il Progno (torrente della val d’Illasi).
All'inizio di strada Corso, in attesa della stazione tranviaria, furono posizionate una serie di rotaie per consentire la sosta dei vagoni per lo scarico delle merci e per dare la precedenza al tram in salita. Per i passeggeri non era semplice prendere il tram in questa situazione.Â
Nel 1925, secondo la popolazione, la stazione necessitava di un "cesso" (bagno), ma la richiesta venne respinta in quanto esisteva già un "smaltitoio" (luogo di smaltimento rifiuti).
La società tranviaria coinvolse il comune nella ricerca di un luogo alternativo per una fermata passeggeri. La scelta cadde sul nuovo incrocio stradale che si era formato con la strada Rodezzo, appena prima dell'inizio del paese di Illasi. Il terreno apparteneva alla famiglia Maraschini, che nella seconda metà dell'800 aveva fornito a Illasi una serie di consiglieri comunali e persino un sindaco: Annone, nominato per il biennio 1882-84.
Fu così costruito il "casotto" come riparo per i passeggeri, ma poiché in legno, a causa di marciume, rotture e furti di assi, durò poco e alla fine fu completamente distrutto. "Il casotto per comodità dei viaggiatori in attesa della tranvia a Domegiano è rovinato dai vandali", si legge nei documenti dell'archivio comunale.
Nel 1928, a seguito delle sollecitazioni della popolazione, fu costruito l'attuale casello in cemento armato (cemento fabbricato a Tregnago). Il costo di £ 900, per la costruzione del casello, doveva essere sostenuto dalla ditta del tram, poiché il comune di Illasi poteva contribuire solo con £ 100-150, essendo già impegnato in un finanziamento di ben 60.000 £ al 6,5% per l'elettrificazione.
Inizialmente, la struttura aveva vetri sul lato est e alla finestrella, ma non durarono a lungo. Una volta rotti, furono sostituiti con vetro rinforzato con rete di acciaio, che resistette un po' di più, per poi essere completamente rimosso.
Oltre a servire i passeggeri del tram, il casello, ormai noto come "di Domegiano", veniva utilizzato da coloro che usufruivano della storica "filovia doppia" rossa con le "tiracche". Era sempre pieno di biciclette, sia all'interno che all'esterno. Oggi rimane comune un punto di sosta per il trasporto pubblico, è infatti fermata per l’ATV (Azienda Trasporti Verona).
Tutto questo si ricava dai documenti comunali posti in archivio.