Descrizione
ITALIANO English Deutsch Français Español
Storia Â
La chiesetta di San Colombano appartiene al Comune di Illasi e si ascrive alle bellezze architettoniche presenti nella vallata e inserite nel verde paesaggio collinare.
Non sappiamo con precisione quando fu innalzato l’edificio della Chiesa di San Colombano ma certamente nel 1169 esisteva già . Tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento la Chiesa era sicuramente agibile e mantenuta dai fedeli e dal Comune di Illasi mentre durante l’epidemia di peste del 1630 fu luogo adibito a lazzaretto.
Meta di pellegrinaggio per i fedeli sino dal XVI secolo, ancora ai nostri giorni si ripete la tradizionale processione: ogni seconda domenica di maggio gli abitanti di Illasi si radunano davanti alla chiesa parrocchiale e raggiungono in corteo il santuario per rinnovare il voto fatto alla Vergine Maria durante l’infuriare del contagio di colera nel 1836.
Nel tempo la Chiesa fu coinvolta in numerosi interventi di restauro: quello conservativo voluto da don Alessandro Bennati nel 1986 permise di mettere di nuovo in sicurezza la struttura mentre l’ultimo, realizzato per volontà dall’Amministrazione Comunale di Illasi, si è concluso nel marzo 2023.
Percorrendo con lo sguardo la mappa topografica di Illasi ci si accorge immediatamente della posizione geografica favorevole. I reperti raccolti nella valle e le Necropoli preistoriche scoperte ad Arano e Cellore rendono il territorio d’Illasi uno dei primi insediamenti preistorici della Provincia di Verona.
I Romani scelsero la Val d’Illasi per la fertilità del territorio e la vicinanza con Verona e la Via Postumia mentre durante il Medioevo l’assetto morfologico delle colline permise la costruzione di numerosi castelli strategici. Uno di questi è il castello Scaligero di Illasi seriamente danneggiato dalle truppe veneziane nel 1405 e concesso poi in feudo, nel 1509, al valoroso condottiero Girolamo Pompei.
Due altari
Già nel 1600 è attestata la presenza di due altari all’interno della Chiesa: un altare maggiore con un affresco di San Colombano e un altare laterale minore con l’immagine della Vergine Maria.
La crescita della devozione mariana tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna fu un fenomeno che ebbe larga diffusione a causa delle guerre, delle pestilenze e delle carestie ed è il motivo per cui sull’altare maggiore della Chiesa di San Colombano troviamo il dipinto con la Vergine Maria e non una rappresentazione del Santo. Nel 1823 fu di don Bonifacio Sprea la decisione finale di collocare gli altari nella posizione in cui li vediamo oggi, scambiandoli tra loro.
Sull’altare laterale oggi non troviamo l’immagine di San Colombano ma una cornice dorata con un dipinto di Gesù che tiene nelle mani un cuore luminoso. Nel tempo si verificarono una serie di furti che videro coinvolti i dipinti collocati su questo altare: il 5 febbraio 1975 fu rubata l’immagine di San Colombano, probabilmente assieme alle reliquie del Santo qui conservate; il 5 agosto 1981 subì la stessa sorte anche l’immagine del Sacro Cuore.
Il dipinto della Vergine Maria sull’altare maggiore della Chiesa è conosciuto come la Madonna di San Colombano ed è una copia dell’originale opera di Giampaolo Pellesina, pittore accademico nato a Verona nel 1802. Il dipinto della Vergine venne qui collocato nel 1838 in sostituzione a un affresco originario del quale non è rimasta notizia.
Le campane di San Colombano
l campanile della Chiesa è alto 17,54 m.
Sappiamo che esisteva già nel 1657 e che nel tempo venne modificato e restaurato più volte. Nell’aprile del 1835 furono rifuse le due vecchie campane sulle quali si vede lo stemma del Comune di Illasi (il leone di San Marco) assieme alla dicitura Communitas Latiorum; nel 1852 fu aggiunta la terza campana per opera di Luigi Cavadini.
Il concerto delle tre campane era accordato in Mi bemolle maggiore. Nel tempo la campana maggiore subì un danneggiamento e nel 2002 il parroco don Silvano Mantovani manifestò il desiderio di sostituirla. La generosità di alcune famiglie di Illasi permise non solo la fusione della nuova campana maggiore ma anche l’acquisto di altre tre, completando il concerto a 6 campane. La fusione dei quattro nuovi bronzi del santuario è opera della fonderia De Poli con sede a Vittorio Veneto, alla quale si devono anche le attuali undici campane della Chiesa Parrocchiale di Illasi.
Dal 2002 il Gruppo dei Campanari della Parrocchia ha iniziato a concertare anche San Colombano rendendo solenni i momenti di liturgia e di festa.
Affreschi
Gli affreschi che costituiscono il ciclo pittorico all’interno della Chiesetta di San Colombano risalgono a poco prima del 1500.
Il grande affresco interno alla Chiesa presenta tre Madonne in trono con bambino. Il gruppo centrale è caratterizzato dalla presenza di quattro santi: Giobbe con le mani giunte in preghiera e il corpo ricoperto di pustole, San Colombano con la lunga barba e il libro della Regola nella mano destra, San Sebastiano rappresentato secondo l’iconografia classica e da sempre invocato contro le pestilenze e, infine, San Rocco che indossa abiti da pellegrino e mostra una piaga sulla gamba destra.
Le due figure di Santi ai lati del presbiterio, affreschi scoperti con il restauro alla Chiesa voluto dal parroco don Alessandro Bennati (1969-1991), rappresentano San Colombano e Santa Caterina da Alessandria.
Gli affreschi esterni si concentrano sulla parete del porticato. La Madonna con Bambino è l’affresco più emblematico della Chiesa di San Colombano e lo storico Luigi Simeoni lo attribuisce al famoso pittore Giovanni Francesco Caroto. L’immagine presenta caratteristiche molto vicine alla pittura rinascimentale: l’espressione dei volti è più dolce e compassionevole, le proporzioni delle figure meglio costruite come anche la profondità prospettica più curata.
Accanto alla Vergine, in posizione eretta, si trova San Colombano: la barba lunga e bianca, la tonaca tipica dei monaci irlandesi, il mantello rosso impreziosito da stelle, la mitra e il pastorale. Alle sue spalle, un paesaggio collinare che richiama la valle circostante e curiose decorazioni che rappresentano un piede, una mano, due seni, due occhi, una testa e un animale: probabilmente degli ex voto, segni di riconoscenza per una grazia ricevuta.
La porta laterale è sormontata da una lunetta con un affresco della Visitazione di Maria alla sorella Elisabetta.
🇬🇧 English
History
The small church of San Colombano belongs to the Municipality of Illasi and is listed among the architectural beauties of the valley, set in the green hilly landscape.
We do not know exactly when the church of San Colombano was built, but it certainly already existed in 1169. Between the late 15th and early 16th centuries, the church was still accessible and maintained by the faithful and the Municipality of Illasi. During the 1630 plague epidemic, it was used as a lazaret.
A pilgrimage destination since the 16th century, the traditional procession still takes place today: on the second Sunday of May, the people of Illasi gather in front of the parish church and walk in procession to the sanctuary, renewing the vow made to the Virgin Mary during the cholera outbreak of 1836.
Over the years, the church underwent several restoration works. The preservation project initiated by Don Alessandro Bennati in 1986 made the building safe again, while the most recent restoration, commissioned by the Municipal Administration of Illasi, was completed in March 2023.
By looking at the topographic map of Illasi, one immediately notices its favorable geographical location. The artifacts collected in the valley and the prehistoric necropolises discovered in Arano and Cellore make the Illasi territory one of the earliest prehistoric settlements in the Province of Verona.
The Romans chose the Illasi Valley for its fertile land and proximity to Verona and the Via Postumia, while in the Middle Ages the morphology of the hills enabled the construction of several strategic castles. One of them is the Scaliger Castle of Illasi, seriously damaged by Venetian troops in 1405 and later granted as a fiefdom in 1509 to the valiant commander Girolamo Pompei.
Two Altars
As early as 1600, records attest to the presence of two altars inside the church: a main altar with a fresco of Saint Columbanus and a smaller side altar with an image of the Virgin Mary.
The rise of Marian devotion between the late Middle Ages and the early modern period was a widespread phenomenon, largely due to wars, plagues, and famines. This is why the main altar of the church of San Colombano features a painting of the Virgin Mary rather than a depiction of the saint. In 1823, Don Bonifacio Sprea made the final decision to place the altars in their current positions, switching them.
Today, the side altar no longer features an image of Saint Columbanus, but instead holds a gilded frame with a painting of Jesus holding a radiant heart in his hands. Over time, a series of thefts involved the paintings on this altar: on February 5, 1975, the image of Saint Columbanus was stolen—likely along with the saint’s relics kept there; on August 5, 1981, the image of the Sacred Heart also disappeared.
The painting of the Virgin Mary on the main altar is known as the Madonna of San Colombano and is a copy of an original work by Giampaolo Pellesina, an academic painter born in Verona in 1802. This painting of the Virgin was placed here in 1838, replacing an original fresco of which no trace remains.
The Bells of San Colombano
The bell tower of the church is 17.54 meters high.
We know it already existed in 1657 and that it was modified and restored several times over the years. In April 1835, the two old bells were recast; on them, the coat of arms of the Municipality of Illasi (the Lion of Saint Mark) is visible along with the inscription Communitas Latiorum. In 1852, a third bell was added by Luigi Cavadini.
The original three-bell peal was tuned in E-flat major. Over time, the main bell was damaged, and in 2002 the parish priest Don Silvano Mantovani expressed the desire to replace it. Thanks to the generosity of several families from Illasi, not only was a new main bell cast, but three more were also purchased, completing a six-bell peal. The casting of the four new bronze bells was done by the De Poli foundry in Vittorio Veneto, which also made the current eleven bells of the Parish Church of Illasi.
Since 2002, the Bellringers Group of the Parish has been playing at San Colombano as well, marking solemn liturgical and festive occasions.
Frescoes
The frescoes forming the pictorial cycle inside the church date back to just before 1500.
The large fresco inside the church depicts three Madonnas enthroned with the Child. The central group features four saints: Job, with hands joined in prayer and his body covered with sores; Saint Columbanus, with a long beard and the Rule book in his right hand; Saint Sebastian, represented according to classical iconography and traditionally invoked against plagues; and Saint Roch, dressed as a pilgrim and showing a wound on his right leg.
The two saint figures on the sides of the presbytery, uncovered during the restoration ordered by parish priest Don Alessandro Bennati (1969–1991), represent Saint Columbanus and Saint Catherine of Alexandria.
The external frescoes are located on the portico wall. The Madonna and Child fresco is the most iconic of San Colombano’s church and has been attributed by historian Luigi Simeoni to the famous painter Giovanni Francesco Caroto. The image bears many traits of Renaissance painting: the facial expressions are sweeter and more compassionate, the proportions of the figures are more refined, and the perspective is more carefully rendered.
Next to the Madonna stands Saint Columbanus, with a long white beard, the typical robe of Irish monks, a red cloak decorated with stars, a mitre, and a pastoral staff. Behind him, a hilly landscape evokes the surrounding valley, along with curious decorations representing a foot, a hand, two breasts, two eyes, a head, and an animal—likely ex-votos, signs of gratitude for received graces.
The side door is topped by a lunette fresco of the Visitation of Mary to her cousin Elizabeth.
🇫🇷 Français
Histoire
La petite église de San Colombano appartient à la commune d’Illasi et fait partie des beautés architecturales de la vallée, insérées dans un paysage vallonné verdoyant.
Nous ne savons pas précisément quand l’église de San Colombano a été construite, mais elle existait déjà en 1169. Entre la fin du XVe siècle et le début du XVIe siècle, l’église était accessible et entretenue par les fidèles et la commune d’Illasi. Lors de l’épidémie de peste de 1630, elle fut utilisée comme lazaret.
Lieu de pèlerinage depuis le XVIe siècle, la traditionnelle procession a toujours lieu aujourd’hui : chaque deuxième dimanche de mai, les habitants d’Illasi se rassemblent devant l’église paroissiale et se rendent en cortège jusqu’au sanctuaire pour renouveler le vœu fait à la Vierge Marie lors de l’épidémie de choléra de 1836.
Au fil du temps, l’église a fait l’objet de plusieurs restaurations. Le projet de conservation voulu par Don Alessandro Bennati en 1986 a permis de sécuriser à nouveau l’édifice, tandis que la dernière restauration, entreprise par l’Administration communale d’Illasi, s’est achevée en mars 2023.
En observant la carte topographique d’Illasi, on remarque immédiatement sa position géographique favorable. Les vestiges retrouvés dans la vallée et les nécropoles préhistoriques découvertes à Arano et Cellore font du territoire d’Illasi l’un des premiers établissements préhistoriques de la province de Vérone.
Les Romains ont choisi la vallée d’Illasi pour la fertilité de ses terres et sa proximité avec Vérone et la Via Postumia, tandis qu’au Moyen Âge, la morphologie des collines a permis la construction de nombreux châteaux stratégiques. L’un d’eux est le château scaligère d’Illasi, gravement endommagé par les troupes vénitiennes en 1405 et concédé en fief en 1509 au vaillant condottiere Girolamo Pompei.
Deux autels
Dès 1600, on atteste la présence de deux autels à l’intérieur de l’église : un autel principal avec une fresque de Saint Colomban et un autel latéral plus petit avec une image de la Vierge Marie.
L’essor de la dévotion mariale entre la fin du Moyen Âge et le début de l’époque moderne fut un phénomène très répandu, en raison des guerres, des pestes et des famines. C’est pourquoi l’autel principal de l’église de San Colombano présente une peinture de la Vierge Marie plutôt qu’une représentation du saint. En 1823, Don Bonifacio Sprea prit la décision finale de placer les autels dans leur position actuelle, en les échangeant.
Aujourd’hui, l’autel latéral ne présente plus l’image de Saint Colomban, mais un cadre doré contenant une peinture de Jésus tenant dans ses mains un cœur rayonnant. Avec le temps, plusieurs vols ont touché les peintures de cet autel : le 5 février 1975, l’image de Saint Colomban fut volée, probablement avec les reliques du saint conservées ici ; le 5 août 1981, l’image du Sacré-Cœur connut le même sort.
La peinture de la Vierge Marie sur l’autel principal est connue sous le nom de Madonna de San Colombano et est une copie de l’œuvre originale de Giampaolo Pellesina, peintre académique né à Vérone en 1802. Cette peinture fut placée ici en 1838 en remplacement d’une fresque d’origine dont il ne reste aucune trace.
Les Cloches de San Colombano
Le clocher de l’église mesure 17,54 mètres de hauteur.
On sait qu’il existait déjà en 1657 et qu’il a été modifié et restauré à plusieurs reprises au fil des siècles. En avril 1835, les deux anciennes cloches furent refondues ; on y voit les armoiries de la Commune d’Illasi (le lion de Saint Marc) ainsi que l’inscription Communitas Latiorum. En 1852, une troisième cloche fut ajoutée grâce à Luigi Cavadini.
Le carillon des trois cloches était accordé en mi bémol majeur. Avec le temps, la cloche principale fut endommagée, et en 2002, le curé Don Silvano Mantovani exprima le souhait de la remplacer. Grâce à la générosité de plusieurs familles d’Illasi, non seulement une nouvelle cloche principale fut fondue, mais trois autres furent achetées, complétant un carillon de six cloches. La fonderie De Poli de Vittorio Veneto a réalisé la fonte des quatre nouvelles cloches en bronze ; elle est également à l’origine des onze cloches actuelles de l’église paroissiale d’Illasi.
Depuis 2002, le groupe des sonneurs de la paroisse joue aussi à San Colombano, rendant solennels les moments liturgiques et festifs.
Fresques
Les fresques qui composent le cycle pictural à l’intérieur de l’église datent d’un peu avant 1500.
La grande fresque intérieure représente trois Vierges à l’Enfant assises sur un trône. Le groupe central comprend quatre saints : Job, les mains jointes en prière, le corps couvert de plaies ; saint Colomban avec sa longue barbe et le livre de la Règle dans la main droite ; saint Sébastien, représenté selon l’iconographie classique et traditionnellement invoqué contre la peste ; et enfin saint Roch, vêtu en pèlerin et montrant une blessure à la jambe droite.
Les deux saints peints de chaque côté du presbytère, découverts lors de la restauration voulue par le curé Don Alessandro Bennati (1969–1991), représentent saint Colomban et sainte Catherine d’Alexandrie.
Les fresques extérieures se trouvent sur le mur du portique. La fresque de la Vierge à l’Enfant est la plus emblématique de l’église de San Colombano, et l’historien Luigi Simeoni l’attribue au célèbre peintre Giovanni Francesco Caroto. L’image présente des caractéristiques proches de la peinture de la Renaissance : expressions plus douces et compatissantes, proportions mieux maîtrisées et profondeur plus travaillée.
À côté de la Vierge se tient saint Colomban : longue barbe blanche, tunique typique des moines irlandais, manteau rouge orné d’étoiles, mitre et bâton pastoral. À l’arrière-plan, un paysage vallonné évoque la vallée environnante, et des motifs curieux représentent un pied, une main, deux seins, deux yeux, une tête et un animal — probablement des ex-voto, signes de reconnaissance pour des grâces obtenues.
La porte latérale est surmontée d’une lunette avec une fresque représentant la Visitation de Marie à sa cousine Élisabeth.
🇩🇪 Deutsch
Geschichte
Die kleine Kirche San Colombano gehört der Gemeinde Illasi und zählt zu den architektonischen Schönheiten des Tals, eingebettet in die grüne Hügellandschaft.
Wir wissen nicht genau, wann die Kirche San Colombano erbaut wurde, aber sie bestand bereits im Jahr 1169. Zwischen dem späten 15. und frühen 16. Jahrhundert war die Kirche benutzbar und wurde von den Gläubigen und der Gemeinde Illasi instand gehalten. Während der Pestepidemie von 1630 wurde sie als Lazarett genutzt.
Seit dem 16. Jahrhundert ist sie ein Wallfahrtsort, und auch heute noch findet die traditionelle Prozession statt: Am zweiten Sonntag im Mai versammeln sich die Einwohner von Illasi vor der Pfarrkirche und ziehen in Prozession zum Heiligtum, um das Gelübde zu erneuern, das während der Cholera-Epidemie von 1836 der Jungfrau Maria abgelegt wurde.
Im Laufe der Zeit wurde die Kirche mehrfach restauriert. Die von Don Alessandro Bennati 1986 durchgeführte konservatorische Restaurierung machte das Gebäude wieder sicher. Die letzte Restaurierung, die von der Gemeindeverwaltung Illasi veranlasst wurde, wurde im März 2023 abgeschlossen.
Ein Blick auf die topografische Karte von Illasi zeigt sofort die günstige geografische Lage. Funde im Tal und vorgeschichtliche Nekropolen in Arano und Cellore machen das Gebiet von Illasi zu einem der ältesten prähistorischen Siedlungsgebiete der Provinz Verona.
Die Römer wählten das Illasital wegen seiner fruchtbaren Böden und der Nähe zu Verona und der Via Postumia, während im Mittelalter die Morphologie der Hügel den Bau zahlreicher strategischer Burgen ermöglichte. Eine davon ist die Scaligerburg von Illasi, die 1405 von venezianischen Truppen schwer beschädigt wurde und 1509 dem tapferen Feldherrn Girolamo Pompei als Lehen überlassen wurde.
Zwei Altäre
Bereits im Jahr 1600 ist die Präsenz von zwei Altären in der Kirche belegt: einem Hochaltar mit einem Fresko von San Colombano und einem kleineren Seitenaltar mit einem Bild der Jungfrau Maria.
Der Anstieg der Marienverehrung zwischen dem späten Mittelalter und der frühen Neuzeit war ein weit verbreitetes Phänomen, ausgelöst durch Kriege, Seuchen und Hungersnöte. Deshalb findet sich auf dem Hochaltar der Kirche San Colombano ein Bild der Jungfrau Maria und nicht eine Darstellung des Heiligen. 1823 traf Don Bonifacio Sprea die endgültige Entscheidung, die Altäre zu vertauschen und an ihre heutige Position zu bringen.
Heute befindet sich auf dem Seitenaltar nicht mehr das Bild des heiligen Columbanus, sondern ein vergoldeter Rahmen mit einem Bild von Jesus, der ein leuchtendes Herz in den Händen hält. Im Laufe der Zeit kam es zu mehreren Diebstählen: Am 5. Februar 1975 wurde das Bild von San Colombano, vermutlich zusammen mit seinen Reliquien, gestohlen; am 5. August 1981 wurde auch das Bild des Heiligsten Herzens gestohlen.
Das Gemälde der Jungfrau Maria am Hauptaltar ist als Madonna von San Colombano bekannt und eine Kopie des Originals von Giampaolo Pellesina, einem akademischen Maler, der 1802 in Verona geboren wurde. Dieses Marienbild wurde 1838 hier angebracht und ersetzte ein ursprüngliches Fresko, von dem keine Spuren erhalten geblieben sind.
Die Glocken von San Colombano
Der Glockenturm der Kirche ist 17,54 Meter hoch.
Er bestand nachweislich bereits im Jahr 1657 und wurde im Laufe der Zeit mehrfach umgebaut und restauriert. Im April 1835 wurden die beiden alten Glocken neu gegossen. Auf ihnen ist das Wappen der Gemeinde Illasi (der Markuslöwe) zusammen mit der Inschrift Communitas Latiorum zu sehen. 1852 wurde durch Luigi Cavadini eine dritte Glocke hinzugefügt.
Das ursprüngliche Dreiergeläut war auf Es-Dur gestimmt. Im Laufe der Zeit wurde die große Glocke beschädigt. 2002 äußerte Pfarrer Don Silvano Mantovani den Wunsch, sie zu ersetzen. Dank der Großzügigkeit einiger Familien aus Illasi wurde nicht nur eine neue große Glocke gegossen, sondern auch drei weitere Glocken gekauft, sodass das Geläut nun aus sechs Glocken besteht. Die vier neuen Bronzeglocken wurden von der Glockengießerei De Poli in Vittorio Veneto hergestellt, die auch für die heutigen elf Glocken der Pfarrkirche von Illasi verantwortlich ist.
Seit 2002 läutet die Glockengruppe der Pfarrei auch in San Colombano und verleiht liturgischen und festlichen Momenten eine feierliche Note.
Fresken
Die Fresken im Inneren der Kirche stammen aus der Zeit kurz vor dem Jahr 1500.
Das große Wandgemälde im Kircheninneren zeigt drei Madonnen mit dem Jesuskind auf einem Thron. Die zentrale Gruppe wird von vier Heiligen begleitet: Hiob mit zum Gebet gefalteten Händen und einem von Geschwüren bedeckten Körper; der heilige Columban mit langem Bart und der Regel in der rechten Hand; der heilige Sebastian, dargestellt nach klassischer Ikonographie und traditionell als Schutzheiliger gegen die Pest verehrt; sowie der heilige Rochus, als Pilger gekleidet und mit einer Wunde am rechten Bein.
Die beiden Heiligengestalten an den Seiten des Presbyteriums, freigelegt während der Restaurierung unter Pfarrer Don Alessandro Bennati (1969–1991), stellen den heiligen Columban und die heilige Katharina von Alexandrien dar.
Die Außenfresken befinden sich an der Wand des Portikus. Die Madonna mit Kind ist das bedeutendste Fresko der Kirche San Colombano und wird vom Historiker Luigi Simeoni dem berühmten Maler Giovanni Francesco Caroto zugeschrieben. Das Bild weist deutlich Merkmale der Renaissance-Malerei auf: sanfte, mitfühlende Gesichtsausdrücke, gut proportionierte Figuren und sorgfältig gestaltete Perspektive.
Neben der Madonna steht der heilige Columban: mit langem weißen Bart, der typischen Tunika irischer Mönche, einem roten, mit Sternen verzierten Umhang, Mitra und Bischofsstab. Im Hintergrund ein hügeliges Landschaftsbild, das an das umliegende Tal erinnert, sowie merkwürdige Motive: ein Fuß, eine Hand, zwei Brüste, zwei Augen, ein Kopf und ein Tier — wahrscheinlich Votivgaben, Zeichen der Dankbarkeit für erhaltene Gnaden.
Über der Seitentür befindet sich ein Bogenfeld mit einem Fresko der Begegnung Mariens mit ihrer Cousine Elisabeth.
🇪🇸 Español
Historia
La pequeña iglesia de San Colombano pertenece al municipio de Illasi y forma parte de las bellezas arquitectónicas del valle, inmersa en el verde paisaje colinar.
No sabemos con certeza cuándo fue construida la iglesia de San Colombano, pero ya existÃa en 1169. Entre finales del siglo XV y principios del XVI, la iglesia era funcional y mantenida por los fieles y por el municipio de Illasi. Durante la epidemia de peste de 1630 fue utilizada como lazareto.
Lugar de peregrinación desde el siglo XVI, la tradicional procesión se sigue celebrando hoy en dÃa: cada segundo domingo de mayo, los habitantes de Illasi se reúnen frente a la iglesia parroquial y se dirigen en procesión al santuario para renovar el voto hecho a la Virgen MarÃa durante la epidemia de cólera de 1836.
Con el paso del tiempo, la iglesia fue objeto de varias restauraciones. La restauración conservadora realizada por don Alessandro Bennati en 1986 permitió volver a asegurar la estructura, mientras que la última, promovida por la Administración Municipal de Illasi, se concluyó en marzo de 2023.
Al observar el mapa topográfico de Illasi, se nota de inmediato su favorable posición geográfica. Los hallazgos arqueológicos en el valle y las necrópolis prehistóricas descubiertas en Arano y Cellore hacen del territorio de Illasi uno de los primeros asentamientos prehistóricos de la provincia de Verona.
Los romanos eligieron el valle de Illasi por la fertilidad de su suelo y su cercanÃa a Verona y a la VÃa Postumia, mientras que en la Edad Media la morfologÃa de las colinas permitió la construcción de numerosos castillos estratégicos. Uno de ellos es el castillo Scaligero de Illasi, gravemente dañado por las tropas venecianas en 1405 y concedido luego en feudo en 1509 al valiente condottiero Girolamo Pompei.
Dos altares
Ya en 1600 se atestigua la presencia de dos altares dentro de la iglesia: un altar mayor con un fresco de San Columbano y un altar lateral menor con una imagen de la Virgen MarÃa.
El aumento de la devoción mariana entre finales de la Edad Media y comienzos de la Edad Moderna fue un fenómeno muy extendido a causa de las guerras, pestes y hambrunas. Por este motivo, el altar mayor de la iglesia de San Colombano presenta una pintura de la Virgen MarÃa y no una representación del santo. En 1823, don Bonifacio Sprea tomó la decisión definitiva de colocar los altares en su ubicación actual, intercambiándolos.
En el altar lateral ya no se encuentra la imagen de San Columbano, sino un marco dorado con una pintura de Jesús sosteniendo un corazón resplandeciente. Con el tiempo, ocurrieron varios robos de las pinturas de este altar: el 5 de febrero de 1975 fue robada la imagen de San Columbano, probablemente junto con las reliquias del santo allà conservadas; el 5 de agosto de 1981 también fue robada la imagen del Sagrado Corazón.
La pintura de la Virgen MarÃa en el altar mayor se conoce como la Madonna de San Colombano y es una copia de la obra original de Giampaolo Pellesina, pintor académico nacido en Verona en 1802. La imagen fue colocada aquà en 1838 en sustitución de un fresco original del que no queda rastro.
Las Campanas de San Colombano
El campanario de la iglesia mide 17,54 metros de altura.
Sabemos que ya existÃa en 1657 y que fue modificado y restaurado varias veces a lo largo del tiempo. En abril de 1835, se refundieron las dos campanas antiguas, en las que se puede ver el escudo del municipio de Illasi (el león de San Marcos) junto con la inscripción Communitas Latiorum. En 1852, se añadió una tercera campana por obra de Luigi Cavadini.
El conjunto de las tres campanas estaba afinado en mi bemol mayor. Con el tiempo, la campana mayor se dañó y en 2002, el párroco Don Silvano Mantovani expresó el deseo de reemplazarla. Gracias a la generosidad de algunas familias de Illasi, no solo se fundió una nueva campana mayor, sino que se adquirieron otras tres, completando asà un conjunto de seis campanas. La fundición de las cuatro nuevas campanas de bronce fue realizada por la fundición De Poli, con sede en Vittorio Veneto, la misma que fabricó las once campanas actuales de la iglesia parroquial de Illasi.
Desde 2002, el Grupo de Campaneros de la Parroquia también hace sonar las campanas en San Colombano, solemnizando los momentos litúrgicos y festivos.
Frescos
Los frescos que componen el ciclo pictórico dentro de la iglesia datan de poco antes del año 1500.
El gran fresco del interior de la iglesia representa a tres VÃrgenes entronizadas con el Niño. El grupo central presenta a cuatro santos: Job, con las manos unidas en oración y el cuerpo cubierto de llagas; San Columbano, con larga barba y el libro de la Regla en la mano derecha; San Sebastián, representado según la iconografÃa clásica e invocado tradicionalmente contra las pestes; y San Roque, vestido de peregrino y mostrando una llaga en la pierna derecha.
Las dos figuras de santos a los lados del presbiterio, descubiertas durante la restauración realizada por el párroco Don Alessandro Bennati (1969–1991), representan a San Columbano y a Santa Catalina de AlejandrÃa.
Los frescos exteriores se encuentran en la pared del pórtico. El fresco de la Virgen con el Niño es el más emblemático de la iglesia de San Colombano y ha sido atribuido por el historiador Luigi Simeoni al famoso pintor Giovanni Francesco Caroto. La imagen presenta rasgos muy cercanos a la pintura renacentista: expresiones más dulces y compasivas, proporciones mejor construidas y mayor profundidad en la perspectiva.
Junto a la Virgen se encuentra San Columbano: barba larga y blanca, túnica tÃpica de los monjes irlandeses, manto rojo decorado con estrellas, mitra y báculo. A sus espaldas, un paisaje de colinas que evoca el valle circundante y curiosas decoraciones que representan un pie, una mano, dos pechos, dos ojos, una cabeza y un animal — probablemente exvotos, signos de gratitud por una gracia recibida.
La puerta lateral está coronada por una luneta con un fresco de la Visitación de MarÃa a su prima Isabel.