Comunità religiose

Chiesa: Chiesa di San Colombano

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Descrizione della chiesa
Salendo lungo la valle del Tramigna in prossimità del comune di Cazzano, rivolgendo lo sguardo verso ovest, si nota con chiarezza sul pendio del monte Tenda la sagoma della chiesa di San Colombano.
Il piccolo complesso architettonico perfettamente integrato con il circostante, attorniato da alcuni cipressi secolari, si presenta al visitatore nella sua semplice, ma al contempo elegante struttura architettonica.
Il corpo centrale è caratterizzato dalla chiesa con il suo campanile a torre quadrata. La primitiva struttura risale al XIV secolo, dedicata a San Colombano, è tuttora meta di preghiera e pellegrinaggi per le popolazioni circostanti; anche questa chiesa nel corso dei secoli ha subito diversi interventi e modifiche, soprattutto nel XVII e XVIII secolo. Il prospetto frontale con intonaco richiama nella sua struttura formale e nelle aperture l’Oratorio di San Rocco, la chiesa di Sant’Anna e altre cappelle disseminate nel territorio del comune d’Illasi.
Il tetto è a capanna, disegnato da una forte mensola aggettante in pietra che forma un timpano, ai suoi estremi tre guglie sormontate da una sfera e da una croce in ferro. Il portale centrale riporta alcuni elementi architettonici nella forma e nei materiali tipici già introdotti nelle facciate del settecento, in fronte tre aperture: una a lunetta al di sotto del timpano e due finestre rettangolari ai lati del portale d’ingresso, fortemente sottolineate dalle pietre di contorno.
I prospetti laterali sono invece contrassegnati dalla disposizione e dalla tessitura dei materiali, la torre semplice presenta nel suo alzato tracce di aperture, oggi, ceche. La cella campanaria sottolineata da una semplice cornice sporgente è individuata da quattro monofore, che lasciano intravedere le campane. Di particolare interesse il prospetto sud, dove sotto un semplice porticato, presenta alcuni affreschi: Madonna in trono con Bambino e san Colombano. Assai singolare, sempre nella stessa visione, un piccolo affresco non protetto nella lunetta al di sopra dell’ingresso laterale, rappresentante la visita di Maria a Santa Elisabetta, reso da una mano esperta particolarmente intenso nei tratti fisionomici delle due figure. I due volti uno rosato e giovanile, l’altro più scuro e segnato dall’età, richiamano, a mio avviso, ad alcuni volti del Morone nell’abbazia di San Zeno a Cellore. Il tutto è circondato da alcuni frammenti di un apparato decorativo che ricorano morbidi tendaggi con precise suddivisioni. Nello stesso luogo su una lapide, la cronologia di alcuni interventi importanti di restauro: nel 1645 l’ampliamento fatto dal conte Lelio Pompei, quello del 1823 per il trasferimento sull’altare maggiore dell’immagine miracolosa della Madonna. E’ ancora meta della processione annuale degli illasiani per adempiere al voto fatto nel 1836 per lo scampato pericolo del colera .
Il corpo centrale della chiesa è ad un’unica navata, contraddistinto da un ampio arco di trionfo ( dove trovano alloggio due figure di santi) che dà avvio al presbiterio di forma rettangolare e illuminato da una finestra a lunetta, tutto lo spazio è coronato da una volta a botte. Nella parete di fondo del presbiterio, con alcuni interventi barocchi, troviamo, di notevole valore artistico e affettivo, l’affresco rappresentante la Vergine in trono tra i santi Sebastiano e San Rocco del XVI secolo. La Vergine allatta il bambino, che con la mano rassicura, la sua figura è avvolta da un mantello bordato, ai lati i segni identificativi di San Colombano e di San Giovanni Battista.
Lo spazio circostante, suggestivo e mistico, è caratterizzato da una delimitazione con muretto che dà ampio respiro alla vista del visitatore sulla valle del Tramigna verso il castello di Soave e le zone più pianeggianti.

M. D. F.


Bibliografia a cura di Mariano Dal Forno:
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