Cale del Papa

Il nome "La Calle" deriva da "calle", che significa "strada". Storicamente, era "Cale del Papa", riferito al passaggio di Papa Lucio III nel 1185. La differenza nella scrittura del nome con una o due "elle" è dovuta a varianti storiche e interpretazioni.

Descrizione

ITALIANO English Deutsch Français Español
Anche i cartelli stradali in confusione, perchè si chiama così.

Tutti sappiamo dov’è: superato San Zeno di Colognola, diretti a nord, siamo a La Calle, o La Cale. In realtà, il nome, in sé, non significa niente: “calle”, da secoli, significa semplicemente “strada”, “percorso”.

Dante, nel XVII° Canto del Paradiso, si sente rivolgere dal suo avo Cacciaguida le famose parole, presagio del suo esilio: “Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale”. In poche parole: vedrai come non sarà per niente divertente percorrere la strada (calle, appunto) che ti porterà a peregrinare un po’ ovunque.

Sappiamo inoltre che a Venezia, tutt’oggi, tante strade e viuzze portano appunto il nome di “calle”. Quindi, quando passiamo dalla Calle (o Cale) passiamo semplicemente “dalla strada”. Ma, come spesso accade, quando non si specifica con un nome proprio può essere perché quello comune già da solo richiama qualcosa di importante.

Quella, infatti, non è una strada, ma “la” strada. Eh sì perché in origine il nome completo era CALE DEL PAPA (Strada del Papa), a ricordare un evento eccezionale: nientemeno che il passaggio di un pontefice. Il Papa in questione è Lucio III, che rivestì il pontificato dal 1181 al 1185, quando morì, all’età di 88 anni, proprio a Verona, città dove trascorse l’ultimo periodo della sua vita, dopo esservi giunto nel 1184. I tempi infatti non erano molto tranquilli nella città eterna, a causa delle sommosse popolari contro il papato. A Verona, dove fu ben accolto ricambiando la benevolenza ricevuta emanando vari provvedimenti a favore della Chiesa veronese, si dedicò in particolare alla battaglia contro le eresie. Entrò inoltre in forte contrasto con Federico Barbarossa, nell’ambito della lotta fra Impero e Papato. Il suo pur breve soggiorno nella nostra città fu caratterizzato da un’intensissima attività, nonostante l’età avanzata. Alla morte, venne sepolto nella cattedrale. Tornando alla Calle (o Cale), è storicamente documentato che Lucio III si interessò del monastero di Badia Calavena, quindi è assai probabile che risponda al vero la voce che egli, nel 1185, anno della sua morte, passò dalle nostre parti proprio per recarsi in quel luogo. L’unica strada che da Verona portava al valico di San Felice e poi Cazzano, Campiano e Collina, per finire poi al colle di San Pietro dominato dal monastero benedettino, era appunto quella che veniva dalla Donzellina – nome originale del XVII secolo – e giungeva alla Calle (o Cale). Da allora e a tutto il 1700 la località sarà detta appunto Cale del Papa.

Ancor oggi, nella chiesa di San Felice, una lapide, nella parte sinistra dell’arco trionfale, ricorda la visita di Papa Lucio III e della concessione che ha l’edificio religioso sulle indulgenze. Risolto questo enigma, legato al nome, ne rimane un altro, legato alla “elle”. Non a caso abbiamo riportato in continuazione, sin qui, la doppia dicitura, con due o una sola elle. Non a caso, l’avrete notato tutti, anche la segnaletica denuncia una burocratica incertezza: Calle o Cale? Infatti, come si può ben vedere dai segnali stradali esistenti a ridosso della località, si è venuta a creare una incongruenza che qualcuno ha segnalato.

Nell’era della tecnologia estrema (computer, navigatori, gps) tutto si ferma di fronte a una o due elle. Intelligenza artificiale rigida, inflessibile, non umana. Sono secoli che gli illasiani non si preoccupano se “La Cale” sia da scrivere con una o due elle. Gli antichi documenti si possono dividere a metà in questo senso. E non è questione di scrivere in dialetto oppure di italianizzare il nome, si scriveva così e basta, come veniva, senza porsi il problema. Insomma, ha sempre prevalso l’estro del momento… Non solo ci siamo dimenticati di mantenere il nome completo, in ricordo del passaggio di un papa, ma ce ne siamo “catafottuti” – come direbbe Montalbano – del numero delle “elle”, lasciando libero spazio all’interpretazione individuale, anche al momento di scrivere il nome sulla segnaletica, allorchè, evidentemente, dev’esserci stato un cambio turno di lavoro fra il primo e il secondo cartello, con due amanuensi dall’estro diverso… Infine ricordiamo che quello in questione non sarebbe l’unico toponimo legato a Lucio III. A Cazzano di Tramigna gorgoglia, frutto di un miracolo, la famosa “Fontana del Papa” e i locali non sono certo orgogliosamente propensi a dimenticare tale nome come hanno fatto gli illasiani….di Lino Pozzerle

🇬🇧 English

Even the road signs are confused: why is it called that?

We all know where it is: after passing San Zeno di Colognola heading north, we reach La Calle, or La Cale. In truth, the name itself doesn't really mean anything: calle has, for centuries, simply meant "street" or "path".

In the 17th Canto of Paradiso, Dante hears these famous words from his ancestor Cacciaguida, a prophecy of his exile:
"You shall learn how salty is the bread of others, and how hard is the path (calle) to climb and descend another’s stairs."
In short: you'll see how unpleasant it is to follow the road (calle) that will make you wander far and wide.

We also know that in Venice, many streets and alleyways still bear the name "calle". So, when we pass through La Calle (or La Cale), we are simply going “along the road”. But, as often happens, when no proper name is used, it’s because the common name already evokes something important.

In fact, this is not just a road, but the road. Originally, its full name was Cale del Papa ("Road of the Pope"), commemorating an exceptional event: the passage of a Pope. The Pope in question was Lucius III, who held the papacy from 1181 to 1185, dying at the age of 88 in Verona, where he spent the last period of his life after arriving in 1184.
At the time, Rome was not peaceful due to popular uprisings against the papacy. In Verona, where he was well received, he returned the favor by issuing several decrees in favor of the local Church. He especially focused on fighting heresies and had strong conflicts with Emperor Frederick Barbarossa, in the broader struggle between the Empire and the Papacy.
Though elderly, he was very active during his brief stay in the city. Upon his death, he was buried in Verona’s cathedral.

Back to La Calle (or La Cale), it is historically documented that Lucius III had dealings with the monastery of Badia Calavena, so it’s very likely that the tradition is true — that he passed through the area in 1185, the year of his death, to visit that monastery.
The only road from Verona to the San Felice pass and then to Cazzano, Campiano, Collina, and finally the hill of San Pietro (home of the Benedictine monastery), was precisely the one that came from Donzellina — the original name from the 17th century — and passed through La Calle (or La Cale). From then until the 1700s, the area was called Cale del Papa.

Even today, in the church of San Felice, a stone tablet to the left of the triumphal arch commemorates the visit of Pope Lucius III and the indulgences granted to the religious building.

Having clarified the mystery of the name, one enigma remains: the question of the "L". That’s why we've kept using both versions — with one l and with two. And surely you’ve noticed: even the road signs reveal bureaucratic uncertainty — Calle or Cale?
Indeed, the signage around the area is inconsistent, as some have pointed out.

In the age of extreme technology — computers, GPS, navigation systems — everything grinds to a halt over one l or two. Artificial intelligence is rigid, inflexible, inhuman.
For centuries, the people of Illasi haven’t cared whether “La Cale” should be spelled with one l or two. Historical documents are about evenly split between the two forms. It’s not a question of dialect or of Italianizing the name — people simply wrote it however it came to them, without thinking too much. Creativity of the moment always prevailed.

Not only have we forgotten to preserve the full name, which commemorated a pope’s journey, but we’ve also — as Montalbano might say — “couldn’t care less” about the number of l’s.
We left it to personal interpretation, even when it came time to paint the road signs. Apparently, there was a shift change between the first and second sign, and two sign-painters with different styles took over…

And lastly, let’s not forget: this isn’t the only place name linked to Lucius III. In Cazzano di Tramigna, the famous Fontana del Papa ("The Pope’s Fountain") still gushes, said to be the result of a miracle. And the locals there are certainly not inclined to forget that name — unlike those in Illasi...

by Lino Pozzerle

🇩🇪 Deutsch

Auch die Straßenschilder sind verwirrt – warum heißt es so?

Wir wissen alle, wo es ist: Wenn man San Zeno di Colognola hinter sich lässt und sich nach Norden wendet, ist man in La Calle oder La Cale. Tatsächlich bedeutet der Name an sich nichts: „Calle“ bedeutet seit Jahrhunderten einfach „Straße“ oder „Weg“.

Dante lässt im 17. Gesang des Paradiso seinen Vorfahren Cacciaguida die berühmten Worte aussprechen, die sein Exil voraussagen: „Du wirst erfahren, wie salzig das Brot der anderen schmeckt und wie hart der Weg (calle) ist, die fremden Treppen hinauf- und hinabzusteigen.“ Mit anderen Worten: Du wirst sehen, wie unangenehm es ist, diesen Weg (calle) zu gehen, der dich zum Umherirren bringen wird.

Wir wissen auch, dass in Venedig viele Straßen und Gassen heute noch „calle“ heißen. Wenn wir also durch „die Calle“ gehen, gehen wir einfach „durch die Straße“. Aber wie so oft: Wenn man keinen Eigennamen verwendet, kann es sein, dass der gewöhnliche Begriff bereits etwas Wichtiges bezeichnet.

Denn dies ist nicht irgendeine Straße, sondern „die“ Straße. Ursprünglich lautete der vollständige Name CALE DEL PAPA (Straße des Papstes), ein Hinweis auf ein außergewöhnliches Ereignis: den Besuch eines Papstes. Gemeint ist Papst Lucius III., der von 1181 bis 1185 regierte und im Alter von 88 Jahren in Verona starb – in jener Stadt, in der er den letzten Abschnitt seines Lebens verbrachte, nachdem er 1184 dorthin gelangt war. In Rom waren die Zeiten aufgrund der Aufstände gegen das Papsttum unruhig. In Verona, wo er gut aufgenommen wurde, revanchierte er sich mit zahlreichen Maßnahmen zugunsten der Kirche und widmete sich besonders dem Kampf gegen die Häresien. Er geriet auch in starken Konflikt mit Friedrich Barbarossa in der Auseinandersetzung zwischen Reich und Papsttum. Trotz seines hohen Alters war sein Aufenthalt in Verona sehr aktiv. Nach seinem Tod wurde er im Dom beigesetzt.

Was nun La Calle (oder Cale) betrifft: Es ist historisch belegt, dass sich Lucius III. für das Kloster Badia Calavena interessierte. Daher ist es sehr wahrscheinlich, dass die Überlieferung stimmt, wonach er 1185 – im Jahr seines Todes – durch dieses Gebiet reiste, um dorthin zu gelangen. Die einzige Straße, die von Verona zum San-Felice-Pass und dann nach Cazzano, Campiano und Collina sowie zum Hügel von San Pietro mit dem Benediktinerkloster führte, war jene, die von der „Donzellina“ – dem Originalnamen aus dem 17. Jahrhundert – zur Calle (oder Cale) führte. Seitdem und bis ins 18. Jahrhundert wurde dieser Ort CALE DEL PAPA genannt.

Noch heute erinnert in der Kirche San Felice eine Gedenktafel an der linken Seite des Triumphbogens an den Besuch von Papst Lucius III. und an das Ablassprivileg, das der Kirche gewährt wurde.

Damit ist das Rätsel um den Namen gelöst, doch ein anderes bleibt bestehen – das Rätsel um das „l“. Nicht umsonst haben wir den Namen bisher sowohl mit einem als auch mit zwei „l“ geschrieben. Wie Sie sicher bemerkt haben, zeigt auch die Beschilderung eine gewisse bürokratische Unsicherheit: Calle oder Cale? Tatsächlich kann man aus den Straßenschildern erkennen, dass eine gewisse Inkohärenz herrscht – wie von einigen bereits angemerkt wurde.

Im Zeitalter von Technologie, Computern, Navis und GPS scheitert alles an einem oder zwei „l“. Künstliche Intelligenz ist starr, unflexibel, unmenschlich. Seit Jahrhunderten hat es die Leute von Illasi nicht interessiert, ob „La Cale“ mit einem oder zwei „l“ geschrieben wird. Alte Dokumente sind in dieser Hinsicht in zwei Lager geteilt. Es geht nicht darum, ob man im Dialekt schreibt oder den Namen italianisiert – man schrieb einfach so, wie es kam, ohne groß nachzudenken. Kurz gesagt: Spontane Kreativität überwog… Nicht nur haben wir vergessen, den vollständigen Namen zu bewahren – zur Erinnerung an den Besuch eines Papstes –, sondern wir haben uns auch „einen feuchten Kehricht darum geschert“, wie Montalbano sagen würde, ob es ein oder zwei „l“ sind. Damit wurde der individuellen Interpretation freier Lauf gelassen – sogar bei der Beschilderung. Offenbar wechselte zwischen dem ersten und dem zweiten Schild der Schichtdienst, mit zwei Schreibern, die eine unterschiedliche kreative Ader hatten...

Zum Schluss sei daran erinnert, dass dies nicht der einzige Ortsname ist, der mit Lucius III. verbunden ist. In Cazzano di Tramigna sprudelt – angeblich durch ein Wunder – die berühmte „Fonte del Papa“, und die Einheimischen sind keineswegs bereit, diesen Namen zu vergessen, wie es die Illasianer getan haben.

🇪🇸 Español

Incluso las señales de tráfico están confundidas: ¿por qué se llama así?

Todos sabemos dónde está: saliendo de San Zeno di Colognola y girando hacia el norte, se llega a La Calle o La Cale. En realidad, el nombre no significa nada: calle significa simplemente "camino" o "vía" desde hace siglos.

Dante, en el Canto XVII del Paraíso, pone en boca de su antepasado Cacciaguida las famosas palabras que predicen su exilio: “Tú experimentarás cuán salado es el pan ajeno y cuán duro el camino (calle) de subir y bajar escaleras que no son tuyas”. En otras palabras: verás lo difícil que es seguir ese camino (calle) que te llevará a vagar.

Sabemos también que en Venecia muchas calles y callejones aún se llaman calle. Así que cuando pasamos por “la Calle”, simplemente estamos pasando por “la calle”. Pero como suele ocurrir, cuando no se usa un nombre propio, a veces un término común puede designar algo muy importante.

Porque esta no es cualquier calle, sino la calle. Originalmente, el nombre completo era CALE DEL PAPA (Calle del Papa), y alude a un hecho extraordinario: la visita de un Papa. Se trata de Lucio III, papa desde 1181 hasta 1185, quien murió en Verona con 88 años, después de haber vivido sus últimos años allí, tras llegar en 1184. En Roma, la situación era agitada por las revueltas anticlericales. En Verona fue acogido favorablemente y correspondió con muchas medidas a favor de la Iglesia, dedicándose también a la lucha contra las herejías. Entró en conflicto con Federico Barbarroja en el enfrentamiento entre Imperio y Papado. A pesar de su edad avanzada, fue muy activo durante su estancia veronesa. A su muerte, fue enterrado en la catedral.

¿Y qué tiene que ver La Calle (o Cale)? Está documentado que Lucio III se interesó por la abadía de Badia Calavena. Por eso, es muy probable que sea cierto que en 1185 —el año de su muerte— pasara por esta zona para llegar allí. El único camino que desde Verona llevaba al paso de San Felice y luego a Cazzano, Campiano, Collina y a la colina de San Pietro, donde se encontraba el monasterio benedictino, era precisamente el que iba desde la Donzellina —nombre que aparece en documentos del siglo XVII— hacia la Calle (o Cale). Desde entonces y hasta el siglo XVIII, ese lugar se llamó CALE DEL PAPA.

Todavía hoy, una placa colocada en el lado izquierdo del arco triunfal de la iglesia de San Felice recuerda el paso del Papa Lucio III y la concesión del privilegio de la indulgencia a esa iglesia.

El enigma del nombre queda así resuelto, pero queda otro sin resolver: el enigma de la l. No por nada lo hemos escrito hasta ahora con una o dos “l”. Como habrás notado, también en las señales hay cierta inseguridad burocrática: ¿Calle o Cale? Las señales nos lo dicen: hay inconsistencia, como algunos ya han observado.

En la era de la tecnología, de los ordenadores, los navegadores y el GPS, todo se atasca en una letra: una l. La inteligencia artificial es rígida, inflexible, inhumana. Durante siglos, a los habitantes de Illasi no les ha importado mucho si “La Cale” lleva una o dos l. Los documentos antiguos están divididos: no es cuestión de dialecto o de italianización del nombre; simplemente se escribía como salía, sin pensarlo demasiado. En resumen: la espontaneidad prevalecía... No sólo hemos olvidado mantener el nombre completo —como recuerdo del paso de un Papa— sino que, como diría Montalbano, nos ha importado “un comino” si era con una o dos l. Así se ha dejado campo libre a las interpretaciones, incluso en la señalización. Probablemente entre una señal y otra se hizo el cambio de turno, con dos empleados de mentalidad diferente y distintos impulsos creativos...

Por último, conviene recordar que este no es el único topónimo vinculado a Lucio III. En Cazzano di Tramigna fluye —según la tradición, por milagro— la famosa “Fuente del Papa”, y sus habitantes no están nada dispuestos a olvidar el nombre, como han hecho los de Illasi.

🇫🇷 Français

Même les panneaux routiers sont confus : pourquoi ce nom ?

Nous savons tous où c’est : après avoir dépassé San Zeno di Colognola, en direction du nord, on arrive à La Calle, ou La Cale. En réalité, ce nom ne signifie rien de précis : depuis des siècles, calle veut simplement dire « rue », « chemin ».

Dante, dans le Chant XVII du Paradis, entend son ancêtre Cacciaguida lui adresser ces paroles célèbres, annonçant son exil : « Tu goûteras combien est salé le pain d’autrui, et combien il est dur, le chemin (calle), de monter et descendre les escaliers d’autrui. » En d’autres termes : tu verras combien il est difficile de suivre le chemin (calle) qui te mènera à errer un peu partout.

On sait aussi qu’à Venise, encore aujourd’hui, de nombreuses rues et ruelles portent le nom de calle. Ainsi, quand on passe par « la Calle » (ou la Cale), on passe tout simplement « par la rue ». Mais, comme souvent, lorsqu’on ne précise pas par un nom propre, c’est que le nom commun évoque déjà quelque chose d’important.

Car ce n’est pas une rue quelconque, c’est la rue. Oui, car à l’origine, le nom complet était CALE DEL PAPA (Rue du Pape), pour rappeler un événement exceptionnel : rien de moins que le passage d’un pontife. Le pape en question est Lucius III, qui régna de 1181 à 1185, année de sa mort à l’âge de 88 ans, justement à Vérone, ville où il passa la dernière période de sa vie, après y être arrivé en 1184. En effet, la situation n’était pas paisible à Rome, en raison des révoltes populaires contre la papauté. À Vérone, il fut bien accueilli et il remercia cette bienveillance par des mesures en faveur de l’Église véronaise. Il se consacra notamment à la lutte contre les hérésies et entra en fort conflit avec Frédéric Barberousse dans le cadre de la lutte entre l’Empire et la Papauté. Malgré son âge avancé, son séjour à Vérone fut très actif. À sa mort, il fut enterré dans la cathédrale.

Et que vient faire La Calle (ou Cale) là-dedans ? Il est historiquement prouvé que Lucius III s’est intéressé au monastère de Badia Calavena, et il est donc très probable que la tradition selon laquelle il passa par cette région en 1185, année de sa mort, pour s’y rendre, soit véridique. La seule route reliant Vérone au col de San Felice, puis à Cazzano, Campiano et Collina, jusqu’à la colline de San Pietro où se trouvait le monastère bénédictin, était précisément celle qui partait de Donzellina — nom attesté au XVIIe siècle — et arrivait à La Calle (ou La Cale). Depuis lors et jusqu’au XVIIIe siècle, le lieu fut appelé Cale del Papa.

Aujourd’hui encore, dans l’église de San Felice, une plaque située à gauche de l’arche triomphale rappelle la visite du pape Lucius III et la concession d’indulgences accordée à ce lieu de culte.

Le mystère du nom est donc résolu, mais il en reste un autre : celui du l. Ce n’est pas un hasard si nous avons écrit jusqu’ici alternativement Calle ou Cale. Vous l’aurez peut-être remarqué, la signalisation reflète aussi cette incertitude bureaucratique : Calle ou Cale ? En effet, comme on peut le voir sur les panneaux routiers proches du lieu, il y a une incohérence que certains ont signalée.

À l’ère de la haute technologie (ordinateurs, GPS, navigateurs), tout s’arrête devant une ou deux l. L’intelligence artificielle est rigide, inflexible, inhumaine. Depuis des siècles, les habitants d’Illasi ne s’inquiètent guère de savoir si « La Cale » s’écrit avec une ou deux l. Les anciens documents sont divisés à ce sujet. Et ce n’est pas une question de dialecte ou d’italianisation : on écrivait simplement comme ça venait, sans se poser de question. Bref, c’est toujours l’inspiration du moment qui l’a emporté… Non seulement nous avons oublié de préserver le nom complet — en souvenir du passage d’un pape — mais nous nous sommes « fichus » (comme dirait Montalbano) du nombre de l, laissant libre cours à l’interprétation personnelle, y compris sur les panneaux de signalisation, où il a manifestement dû y avoir un changement d’équipe entre le premier et le second panneau, avec deux scribes d’inspiration différente…

Enfin, rappelons que ce n’est pas le seul toponyme lié à Lucius III. À Cazzano di Tramigna jaillit, selon la tradition miraculeuse, la célèbre « Fontaine du Pape », et les habitants du coin ne sont sûrement pas enclins à oublier fièrement ce nom… contrairement aux Illasiens.

 

Modalità di accesso

Visitabile dall'esterno

Indirizzo

Via Calle, Illasi

Ultimo aggiornamento: 03/06/2025, 12:28

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2
Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2
Inserire massimo 200 caratteri